Vivere la Canapa: una filiera in crescita tutta salentina.

 

Abbiamo già parlato di Vivere la Canapa: una giovane realtà della rete Salento Km0 nata nel 2014 da un’intuizione di Gianluca Carluccio. Sentendo sempre più spesso parlare di questa realtà produttiva, siamo tornati sui suoi campi un anno dopo il nostro incontro, per vedere cosa è cambiato.

« Dopo l’incontro organizzato nel Laboratorio Urbano di Zollino, molte persone mi hanno contattato chiedendomi consigli su questo nuovo settore. Ho dunque frequentato un corso di formazione in Toscana sui vari aspetti della canapicoltura» ci racconta Gianluca. «Tuttavia continua ad esserci incertezza nel settore, anche dopo la legge n. 242 del 2016. Infatti, rispetto a quella precedente, è rimasto quasi tutto invariato: si continua ad operare in attesa che il quadro normativo diventi più chiaro ».

La canapicoltura, ha oggi i riflettori puntati addosso, grazie ad un vero e proprio boom che ha investito il settore.

"Da solo non posso assicurare i quantitativi richiesti dal mercato.

La soluzione è creare una rete territoriale di produttori"

L’aspetto innovativo è che Vivere la Canapa sta costruendo una vera e propria filiera locale intorno alla pianta di canapa coltivata secondo metodi organici.

«Non sono geloso del mio lavoro e delle conoscenze acquisite, anzi sono disposto a cederle volentieri perché il nostro territorio è votato a questa coltura. A livello quantitativo, se vogliamo essere competitivi, dobbiamo essere più forti. Da solo non posso certo assicurare i quantitativi richiesti dal mercato; certo, negli anni ho incrementato la produzione, ma c’è un limite che non si può oltrepassare se si vuole mantenere la qualità, ed è ciò che voglio fare con il mio prodotto».

Qual è la soluzione dunque? «La soluzione è allargare in maniera orizzontale la produzione, creare una rete territoriale di produttori, che posso formare personalmente. Preferisco incentivare questo genere di approccio. Spesso ho a che fare con persone che non sanno proprio da dove cominciare: io gli procuro il seme giusto per il prodotto che vogliono realizzare, offro consulenza e accompagnamento nelle varie fasi (essiccazione, pulizia, trimmatura) e, soprattutto, assicuro il ritiro del prodotto pagandolo ad un giusto prezzo, non speculandoci sopra. Tutto regolato da un contratto, chiaramente. Il prezzo finale dipende dalla qualità finale. Vengono effettuate delle analisi grazie ad una convenzione che ho stipulato con un laboratorio, infine mi occupo del confezionamento. Offro una serie di servizi insomma. Uso questa formula con tutti i produttori».

Questa filiera coinvolge oggi  30 produttori, per un totale di più di 30 ettari.

 

"La terra salentina è ricchissima e non dobbiamo svenderla, ma tenercela stretta"

 

Gianluca non produce solo infiorescenza, ma si occupa anche di altri settori, come quelli derivati dal seme, il che rende potenzialmente molteplici le filiere produttive.

Un obiettivo a breve termine: consolidare questo progetto soprattutto con chi sta mostrando entusiasmo e convinzione nel progetto: «A me dispiace che grosse aziende vengono ad investire qui in Puglia, mentre i produttori locali non conoscono per niente questa opportunità. Alcuni si affidano a questi investitori non locali, magari svendendo il prodotto a prezzi stracciati. Invece il prodotto di Vivere la Canapa, che si differenzia per l’altissima qualità e la coltivazione biologica, potrebbe sostenere una filiera locale a 360°. La terra salentina è ricchissima e non dobbiamo svenderla, ma tenercela stretta».

La coltivazione di Vivere la Canapa ha anche un altro carattere di pregio: è biologica, impostata da contratto e confermata da analisi di laboratorio post produzione: «Usiamo il sovescio di favino, il concime organico, i microrganismi, l’humus di lombrico, anche in collaborazione con altre realtà locali del circuito Salento Km0».

Se chiediamo a Gianluca qual è un obiettivo a lungo termine, ci risponde che intende sviluppare anche altri settori e per questo sta sperimentando colture in serra e altre tecniche, oltre che continuare a sensibilizzare e promuovere la cannabis anche per fini terapeutici.

Per informazioni sul progetto e sulle collaborazioni, Gianluca può essere contattato alla casella di posta: viverelacanapa@gmail.com.

Vivere la Canapa è un progetto semplice, pulito e di successo, di un ragazzo che sa ciò che vuole e che sta costruendo il proprio lavoro in un contesto non facilissimo, passando per la terra e per strade non battute.

Non è forse questo ciò che fanno i veri pionieri?