Salento Km0 porta a scuola la cucina biodiversa

Un progetto per trasmettere il valore della biodiversità agli studenti dell'alberghiero di Lecce

 

Salento Km 0 porta la sostenibilità a scuola per i professionisti del settore alberghiero del futuro attraverso un percorso formativo nell’ambito del progetto “Salento Km 0 – Naturale, locale, solidale” finanziato con l’avviso Puglia Capitale Sociale.

L’obiettivo della formazione del progetto all’interno delle scuole è quello di formare gli studenti dei settori agrario, alberghiero e turistico sul tema del cibo locale e naturale, per creare uno sviluppo del territorio e della sua economia più sostenibile e giusto. Sono state coinvolte nel percorso di formazione le classi quarte e quinte, dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Presta Columella, dei diversi indirizzi all’interno dell’alberghiero, per un totale di più di 100 studenti che hanno seguito un ciclo di tre lezioni alla scoperta del patrimonio gastronomico locale guidati da Alessandra Ferramosca, cuoca itinerante salentina, conoscitrice e comunicatrice del patrimonio gastronomico salentino.

 

Istituto Presta-Columella

 

I temi trattati hanno spaziato dall’identità territoriale e l’importanza delle tradizioni, con la presentazione di prodotti e piatti che fanno parte del patrimonio eno-gastronomico locale, passando per l’importanza della qualità e stagionalità degli ingredienti, alla presentazione delle innovazioni presenti sul nostro territorio da parte di imprese nuove e giovani. La formatrice ha anche affrontato le modalità di progettazione di un pacchetto turistico, illustrando la selezione di attività e prodotti da includere e la pianificazione delle attività. È infatti fondamentale non solo la cura della qualità e del prodotto ma anche la capacità di promuoverlo e valorizzarlo nel modo giusto.

Gli studenti, su invito della docente, hanno presentato dei lavori di gruppo alla fine del ciclo di lezioni, realizzando dei piatti tipici rivisitati in chiave innovativa e in modalità ‘street food’. I risultati dei lavori presentati sono stati sorprendenti e hanno spaziato da cocktail che utilizzano piante spontanee del territorio a tradizionali polpette e panini ma con un ingrediente ‘segreto’. Gli studenti nelle prossime settimane sperimenteranno in laboratorio a scuola, con la guida dei loro docenti, i piatti proposti nei lavori di gruppo per verificarne la fattibilità, e chissà che non ne nasca una nuova impresa in un futuro prossimo.

La passione comunicata dalla formatrice Alessandra Ferramosca per il suo lavoro è stata particolarmente apprezzata da docenti e studenti. Infatti, portando un esempio concreto è stata la dimostrazione che non solo si può coniugare la passione con il lavoro, ma anche creare un valore aggiunto per il territorio e per un suo sviluppo etico e sostenibile.