Il sistema del cibo come infrastruttura per il Salento - Preludi alla Notte Verde, Castiglione d’Otranto

Il sistema del cibo come infrastruttura per il Salento

COSA STA ACCADENDO NEL SALENTO E IL CONFRONTO CON LE ESPERIENZE DI BOLOGNA E DELLA GARFAGNANA

Preludi alla Notte Verde, Castiglione d’Otranto, zona Trice, 29 agosto 2018

 

Chi lo ha detto che solo una strada è un’infrastruttura necessaria? Può e deve esserlo anche il sistema territoriale del cibo, un’economia capace di generare lavoro e possibilità per chi ha deciso di restare nel Salento. Ma come si fa? A Castiglione d’Otranto, per il secondo dei preludi alla Notte Verde del 31 agosto organizzata da Casa delle Agriculture Tullia e Gino, approdano tre tra le più significative esperienze italiane su questo fronte: quelle di Arvaia di Bologna, della Comunità del cibo della Garfagnana (Toscana) e della mensa scolastica di Melpignano.

L’appuntamento è per mercoledì 29 agosto in zona Trice. Alle ore 21, riflessione su “L’economia del cibo come infrastruttura del territorio”, conversazione con Paola Zappaterra, Arvaia- Cooperativa di contadini e cittadini di Bologna; Silvia Innocenti, Comunità del Cibo della Garfagnana; Valentina Avantaggiato, vicesindaca del Comune di Melpignano. Modera Virginia Meo.

Come in ogni giornata di preludi, dalle ore 18.45 alle 20.45 si terranno cinque laboratori: “L’ospitalità degli uccelli” (Parco Renata Fonte), rural street art lab, a cura di Nikolay Oleynikov, artista e attivista di Chto Delat (San Pietroburgo, Russia), con i rifugiati del Gus, Free Home University, Musagetes (Canada); “Parla come mangi”, laboratorio di scrittura e lettura rurale, a cura di Luisa Ruggio; “Benessere secondo natura, i semplici rimedi della tradizione erboristica”, preparazione di un oleolito da pianta fresca e secca, composizione di olio da massaggio e unguento balsamico, a cura di Simona Panico, Erborista ricercatrice, master in Fitoterapia presso Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze; “Apicoltori si diventa”, laboratorio di costruzione di arnie kubo, arnie nomadismo, melari, cassettini/portasciami, telaini nido e melario, a cura di Beehouse; “Il mix calcecanapa e sua applicazione pratica” sui muri del mulino di comunità, workshop tenuto dal ferrarese Marco Bertazza. Al dialogo delle ore 21, seguirà, alle ore 22.30, il teatro ambientale con “Muttura”, spettacolo tragicomico di Walter Prete sui rifiuti interrati nel Salento, una produzione ALIBI_artisti liberi indipendenti, per la regia di Gustavo d'Aversa, con Gustavo d'Aversa e Patrizia Miggiano.

C’è economia fuori dai supermercati: così il SALENTO STA COSTRUENDO IL SUO SISTEMA TERRITORIALE DEL CIBO

È faticoso ed è un processo per niente scontato. Nel Salento, si sta cercando di costruire l’ossatura di un sistema territoriale del cibo concepito come nuova infrastruttura: economica, di servizi, ma anche sociale e culturale. “Il cibo non è una merce come un’altra e l’economia del cibo – spiega Angelo Salento, docente di Sociologia economica e del Lavoro presso UniSalento, presidente onorario Notte Verde 2018 – non è soltanto un insieme di attività di produzione e distribuzione. Ha a che vedere con alcune tra le questioni più rilevanti che dobbiamo affrontare. Le società e le comunità che se ne dimenticano lo fanno a proprio rischio”. A portare avanti questa riflessione è la Rete Salento km0, fatta di decine di piccoli agricoltori e realtà cooperativistiche e associative. Assieme all’assessorato all’agricoltura del Comune di Melpignano, la Rete sta collaborando al primo progetto sperimentale pugliese di una mensa a km0 con prodotti rigorosamente da agricoltura naturale. Una scelta che punta ad educare chi è in tenera età a riconoscere il valore del cibo sano ma anche ad alimentare la centralità dei contadini salentini e il loro impegno a coltivare in modalità biologica o comunque organica (senza chimica). E’ il primo nucleo di un percorso più ampio.

La dimensione politica è chiara, perché riguarda l’accesso a un bene fondamentale — l’alimentazione sana — attorno al quale si può costruire una società profondamente diseguale o una società più giusta. Anche per questo si guarda con interesse a straordinarie esperienze italiane, come quelle accolte domani a Castiglione.

Arvaia è nata a Bologna nel 2013 da un gruppo di cittadini con l’obiettivo di avviare un’impresa agricola per produrre direttamente il proprio cibo (qui il video: https://vimeo.com/149574409). Nel 2015, la cooperativa ha vinto un bando pubblico per la gestione di 47 ettari di terreno di proprietà comunale ed è la prima Csa italiana, cioè “comunità che supporta l’agricoltura”. Consta di un modello di produzione “altro”: tutti gli anni interroga i propri soci sul numero di aderenti che desiderano ricevere gli ortaggi per l’anno successivo e, in base alla richiesta, programma spese e colture. Gli ortaggi, coltivati in biologico, non vengono venduti, perché ciascuno versa una quota per prefinanziare la produzione e in cambio riceve, una volta a settimana, una parte di prodotti. Il prelievo è autogestito e non presidiato perché si crede nella auto-responsabilizzazione e nell’autogestione di tutti i soci, attualmente 450.

La Comunità del Cibo e dell’Agrobiodiversità della Garfagnana, invece, è l’ultima tappa di un percorso di valorizzazione della biodiversità locale, realizzato negli ultimi venti anni tramite la collaborazione tra cittadini, produttori e istituzioni locali. Grazie al sostegno dell’Ente Terre Regionali Toscane, attraverso una misura del Psr, è stata colta l’occasione per mettere a sistema le esperienze attive sul territorio e creare uno strumento di governance che permettesse la collaborazione tra tutti gli attori. Nel novembre 2017, la Comunità del Cibo ha iniziato a muovere i primi passi con la presentazione della Carta del Cibo e del Patto della Terra e del Manuale di progettazione, con la supervisione scientifica dell’Università di Pisa. Da quel momento, le diverse componenti della Comunità stanno lavorando per allargare la partecipazione e per dotarsi di regole comuni.

 

Info: Tiziana Colluto, Casa delle Agriculture Tullia e Gino

348/5649772, tizianacolluto@gmail.com, fb Casa delle Agriculture