"Sanu&Sarvu": un progetto per salvare gli ulivi del Salento
Lo scorso 2 agosto, a Presicce, presso l’Agriturismo Sarruni Campolisio, si è svolta la presentazione del progetto “Sanu&Sarvu” un approccio partecipativo per salvare gli ulivi del Salento.
La situazione olivicola locale è gravissima. Il paesaggio salentino sta profondamente mutando a causa della diffusione del Co.Di.R.O. (Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo). Le radici del problema sono oscure e non ci sono ancora prove scientifiche chiare e certe che la morte degli ulivi sia causata dal patogeno Xylella. Le cause di questa epidemia sono poco chiare, così come la trasmissione della patologia, il quadro sintomatico etc. Ma ciò che si può vedere oggi nelle campagne lascia senza parole. Persino il premio Nobel Riccardo Valentini, ha definito la situazione salentina un “problema di portata storica”.
Sulla scorta di questa situazione a dir poco fumosa, la Procura di Lecce si è attivata con un’indagine che va avanti da diversi mesi.
In questa confusione, una cosa però è chiara: la cosiddetta Xylella sta diventando il cavallo di Troia perfetto per speculazioni di ogni tipo. Il quadro che sembra delinearsi all’orizzonte è quello di un cambiamento radicale del paesaggio salentino e della produzione olivicola. In questo, quasi tutti i politici e le associazioni di categoria sono d’accordo con il prospettare un’unica soluzione: abbattimenti, abbattimenti, abbattimenti e reimpianti di alcune varietà di moderna creazione, dai nomi altisonanti come “Favolosa” (cultivar FS-17) e il Leccino. Bisogna sottolineare come, da tali pulpiti, non si sia mai sentito parlare con convinzione di cure possibili.
Il modello risolutivo prospettato in molti casi da politici e associazioni di categoria è quello degli impianti super-intensivi: monocolture intensive (e non estensive come quelle attuali), totale meccanizzazione del ciclo colturale e produttivo, uso massiccio della chimica. Se dovesse realizzarsi, questa prospettiva si tradurrebbe nella perdita di un paesaggio, in inquinamento ambientale (in uno dei territori più martoriati da questo punto di vista) e anche nella perdita di posti di lavoro (a causa dell’ automatizzazione della produzione).
Il Salento è oggi un territorio messo con le spalle al muro, senza via d’uscita, che ha tutto da perdere e niente da guadagnare. La situazione è a dir poco drammatica.
Un movimento popolare spontaneo si è attivato già dal 2014 per far emergere tutti i punti oscuri di questa vicenda. Non solo. Alcuni piccoli produttori e aziende agricole, si sono mobilitati per cercare possibili soluzioni, partendo dalla comprensione delle cause profonde del problema con il fine di curare gli ulivi malati. La situazione emersa è che siamo di fronte ad un collasso strutturale dell’ecosistema uliveto, in un territorio pesantemente vessato dall' inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua.
Gli olivicoltori che si oppongo e contrastano la speculazione oramai chiara che persiste dietro il fenomeno del Co.Di.R.O., lavorano dunque sulla rigenerazione del suolo e sul ripristino dell’ecosistema.
Il lavoro è titanico, data la gravità del problema. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. “Sanu&Sarvu” vuole essere proprio un punto di inizio. Un progetto a sostegno di quegli olivicoltori che si impegnano a salvare un paesaggio, un’identità culturale, un patrimonio arboreo di inestimabile valore e vogliono farlo rigenerando l’ecosistema in cui gli olivi vivono.
Una sfida tanto importante quanto urgente, che può essere vinta soltanto insieme, facendo ciascuno la propria parte.
Roberto Polo, ideatore e promotore dell’iniziativa, dice: « La forza delle persone, dei singoli, sta nelle scelte personali quotidiane. Così nell’alimentazione e nella scelta delle filiere locali, con il fine di creare un’economia a misura d’uomo. Come risolvere il problema della Xylella? Come cambiare il sistema di produzione e distribuzione? Una soluzione è creare un patto di solidarietà, che possa dare, a noi produttori, l’opportunità di essere creativi, di fare in prima persona e non essere strumentalizzati. L’obiettivo è creare un contadino consapevole, che diventa anche operatore sanitario, al servizio della salute pubblica. “Sanu e Sarvu” è un prodotto sano che salva un sistema. È un sistema di riconoscimento per quei produttori che fanno un olio che cura, salvando al contempo gli ulivi, salvando l’ambiente, salvando gli ecosistemi. Ma anche i produttori devono essere salvati. E se gli ulivi sono patrimonio di tutti, la comunità ha la responsabilità di salvare i produttori virtuosi. “Sanu&Sarvu” è un patto di solidarietà tra tutti questi attori. Noi olivicoltori non abbiamo bisogno di esporci in vetrine; quello di cui abbiamo bisogno è la condivisione, è inglobare e coinvolgere realtà per creare un vero sistema condiviso, alternativo, anche con il supporto del mondo scientifico. L’energia viene sommandosi! ».
Per informazioni: sanuesarvu@gmail.com