Sementi resistenti - l'orto della biodiversità

Nell'orto di Salento Km0 crescono ortaggi e frutti meravigliosi. Gli anni di ricerca sul campo ci hanno portato a conoscere decine di anziani contadini che custodiscono un patrimono biologico immenso per il nostro territorio: sono le varietà locali, che riproducono da seme da decenni. Quest'anno abbiamo piantato 15 varietà differenti di pomodoro: il racalino; quello di Neviano; gli invernali rosso, giallo, "lamasciano" (che è ovale) e quello "chiattu" (schiacciato ai poli); il datterino di Galatina; il pomodoro di Manduria; il sanguigno (dal colore viola); il tondo leccese; il San Marzano messapico e altri ancora. E poi la spiuredda di martano, la meloncella tonda di Galatina, la zucchina genovese e quella rigata, le zucche "a bottiglia", il mugnolo, la cicoria otrantina, il carciofo nero leccese. Le foto sono di qualche tempo fa, le piante sono cresciute e arrivano a produzione con tempi scalari, anche se sono state seminate quasi tutte nello stesso periodo. Questo è un altro vantaggio della biodiversità, perchè i differenti periodi di maturazione permettevano disponibilità di prodotto per tempi più lunghi. E' bellissimo osservare portamenti e comportamenti differenti delle diverse varietà, i tempi di germinazione e di produzione: ci si rende conto che la diversità è una ricchezza che ci salverà dalla tabula rasa e dal piattume ambientale e culturale. Dopo i semenzai, il trapianto, la copertura delle piante con rete anti-insetto per evitare impollinazioni incrociate, finalmente domani iniziamo la raccolta.