QuiedOraw: una palestra per ristorarsi, un ristorante dove allenarsi a mangiare!

Vivere la vita in tutta la sua crudezza: questo l’obiettivo dell’associazione QuiedOraw, che già nel nome unisce concetti di immediatezza, pienezza del momento ed essenzialità, cercando il cuore delle cose.

Con l’attività di questa associazione il concetto di “crudo” (raw) deve essere rivisto, infatti non vuol significare incompleto, ma integrale, naturale, essenziale. QuiedOraw è un progetto nato dalla voglia di promuovere un cambiamento verso uno stile di vita naturale, integro, “di cui fa parte l’alimentazione, ma anche la respirazione, il rapporto con gli elementi naturali, utilizzare meno prodotti chimici possibile, godere di manifestazioni di affetto più vere ed autentiche in relazioni familiari che siano più naturali e meno conflittuali”.

L’aggettivo crudo non fa riferimento soltanto al cibo, quindi gustare il cibo senza alterazioni nella sua forma naturale, nella sua integrità con tecniche di trasformazione diverse dal cucinare (come la marinatura o la germinazione), ma anche all’integrità della vita e delle sue emozioni, alla capacità di sentire con consapevolezza le diverse sensazioni, ascoltarle e reagire: «Se mettiamo una benzina diversa nel nostro corpo, ci muoviamo in modo diverso e ci impossessiamo di nuovo delle nostre sensazioni, allora è più probabile che possediamo valori più umani», ci dice Francesco, fondatore di QuiedOraw.

Dopo aver sperimentato con eventi estemporanei la preparazione di alimenti crudi, l’associazione si è strutturata per partecipare ad un finanziamento PIN della Regione Puglia, e, risultata vincitrice, ha quindi iniziato la sua attività ufficiale nella primavera del 2018, scegliendo come “casa” il Salento Bike Cafè, a Lido Conchiglie. Questo luogo, in linea con i valori dell’associazione QuiedOraw, è gestito dall’Associazione Salento Bici Tour, per la promozione della mobilità lenta e del territorio. Continua Francesco: «Ci piace che il Bike sia un posto aperto, dove ci sono molte attività, ma anche un posto di relax, dove godersi il nulla, perché non fare è molto difficile in questa società, ci porta a combattere con sensi di colpa, del dovere, di vergogna o di noia e di incapacità di gestire il vuoto, che pure è una cosa che andrebbe sperimentata ogni tanto. A volte si generano delle idee o anche nulla, anche solo sentire il disagio, però sentirlo: se siamo allenati a farlo poi tutto viene affrontato in maniera diversa».

L’associazione ha diversi campi di azione, ma le sue attività sono maggiormente focalizzate sui bambini/ragazzi, a partire dai 6 anni, perché i bambini «sono semi di speranza» racconta Francesco, «per questo ci teniamo ad intercettare quella fascia di età, perché si può fare la differenza sotto vari punti di vista; può essere educata affinché questi concetti siano più familiari e si possa poi partire con altro e parlare di cose via via più complesse».

Le attività promosse si basano sul gioco/movimento, che sia interessante e divertente, non prescrittivo, attraverso diverse pratiche, tutte a corpo libero, dall’acroyoga alle arti circensi passando per l’arrampicata. Tutte le attività hanno come obiettivo un beneficio fisico, di sollecitazione del corpo, che oggi è portato a condurre una vita sedentaria, ma anche un beneficio cognitivo. Infatti, la pratica delle arti circensi è molto trasversale, sia perché il tendone rappresenta il luogo in cui tutto può succedere ma anche perché permette di esplorare delle destrezze. «La destrezza può essere una magia, una cosa che sai fare solo tu, che dura un istante o che tutti possiamo allenarci e migliorare», ma non c’è competizione come negli sport di squadra, sono anche arti «dove l’errore, con la figura del clown, diventa una grande risorsa». L’arrampicata «diventa così un esercizio di ragionamento e di pensiero, ma anche l’esercizio di ‘giocare’ con la paura di cadere» che poi, spiega ancora Francesco, diventa «per analogia nella vita diventa rischiare, sbagliare, reagire alla caduta, cercare strategia per evitarla o reagire».

Il prossimo progetto che avrà luogo al Salento Bike Cafè è il Campo estivo per ragazzi, che ha l’obiettivo, attraverso attività di educazione non formale, di accogliere bambini dei comuni limitrofi, anche in situazioni di disagio e difficoltà, «per costruire un percorso che abbia un senso, una storia, qualcosa che si tesse insieme a loro e che diventa crescita sia per gli operatori che per i bambini». Tutte le attività vengono progettate e adattate in base alle esigenze dei bambini stessi, alle problematiche, all’età, alle “velocità”, ai talenti, alle disabilità.

Inoltre, al Salento Bike Cafè, si svolgono corsi di acroyoga a partire dalla primavera fino all’autunno. Un’altra attività organizzata lo scorso anno, e che sperano di ripetere anche quest’anno, presso è stata il mercatino dei produttori, in collaborazione con i produttori di Salento Km0 e Oltremercato Salento, con l’obiettivo di promuovere il cibo naturale e locale ma anche le relazioni sociali e territoriali, perché «rallentare è un’attività che ci sta molto a cuore».

L’associazione rimane comunque itinerante partecipando a progetti ed eventi in linea con le sue attività e i suoi principi, per la promozione di uno stile di vita naturale e integrale, come il Cosmic Vegan Fest nel 2018, ma anche partecipando a progetti con le scuole nel periodo invernale attraverso PON e lezioni.

La preziosa attività di questa associazione può insegnare che per certe attività una spiaggia, un bosco possono diventare una palestra e che ciò di cui abbiamo bisogno è rallentare, osservare noi stessi, gli altri e la natura, e anche imparare ad essere inattivi, almeno ogni tanto, perché non è necessario fare sempre qualcosa per essere più felici.

Maggiori info sull'associazione qui.