NO A OGM E CETA! L’appello dal Salento alla Ministra Bellanova
NO A OGM E CETA! L’appello dal Salento alla Ministra Bellanova
Cara Ministra Bellanova,
siamo contadini, agricoltori, imprese, associazioni, cittadini e cittadine, che lavorano insieme nel Salento per promuovere un modello di vita basato sulla tutela della nostra biodiversità, naturale ed umana, e nel rispetto delle persone e della natura.
Siamo uomini e donne che quotidianamente lottano affinché siano tutelati quei beni preziosi che sono la terra e i suoi prodotti, ed operiamo per la costruzione di filiere economiche innovative e sostenibili, per aumentare le opportunità di chi sceglie di rimanere al Sud e restituire dignità ai luoghi che abitiamo, e per combattere ogni forma di sfruttamento. Le stesse motivazioni per cui, immaginiamo, Lei scelse di fare la sindacalista e lottare per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici in agricoltura.
Può immaginare, pertanto, il nostro sconcerto (e sconforto) nel leggere le sue dichiarazioni su CETA e OGM, che prevedono un’apertura alla ratifica del trattato di liberalizzazione commerciale tra Europa e Canada e agli OGM.
Come Lei dovrebbe sapere, il CETA non favorisce il made in Italy né tutela le produzioni di qualità italiane ed è considerato un “cavallo di Troia” per aggirare in realtà quei limiti che l’Unione Europea impone alla circolazione di prodotti alimentari con residui di pesticidi nel cibo, all’uso di ormoni ed antibiotici nell’allevamento, all’uso sul grano in pre-raccolta del diserbante Glifosate, ai divieti imposti dall’Italia alla presenza di OGM nell’alimentazione umana.
Come coltivatori di cambiamento continueremo a lavorare, fianco a fianco, come facciamo dal 2016 per mantenere fede ai nostri principi ed obiettivi:
- Praticare un’agricoltura naturale, che faccia a meno dei prodotti chimici di sintesi e degli OGM, che rispetti e tuteli il lavoro umano, l’agro-biodiversità locale e che custodisca e rispetti il paesaggio.
- Promuovere le pratiche eco-compatibili, nell’agricoltura così come in altri settori, ridurre l’inquinamento in ogni sua forma e agevolare la resilienza dei sistemi ambientali.
- Creare una comunità che si autodetermina, che collabora e condivide pratiche e conoscenze, mezzi e competenze, nel principio della mutualità e della solidarietà, fondata su relazioni di fiducia e rispetto reciproci.
- Migliorare le condizioni ambientali, economiche e sociali del territorio e il benessere collettivo.
- Stimolare la ricerca, la conoscenza e la diffusione delle pratiche agricole naturali, al fine di rafforzarne l’efficacia e le potenzialità.
- Garantire, tramite una condotta trasparente e sistemi di controllo condivisi, la qualità del prodotto e la sua tracciabilità.
- Valorizzare e custodire il paesaggio, le risorse locali, le identità e le culture, trasmettendo tali valori nei prodotti agroalimentari e nelle pratiche comuni.
- Promuovere la nascita di un’economia civile, etica e solidale, alternativa al modello dell’economia di mercato, nel rispetto dei principi di uguaglianza, in grado di assicurare l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
- Istituirsi come un gruppo di pressione che svolge un’azione politica, con lo scopo di tutelare e difendere il territorio e gli individui, anche attraverso canali di informazione, pratiche di sensibilizzazione e azioni di denuncia.
- Comunicare principi e rafforzare i legami con altre reti territoriali nazionali e internazionali con lo scopo di diffondere e replicare all’esterno le esperienze più virtuose.
La sua visione, Ministro Bellanova, non ci appartiene, come non appartiene a moltissime realtà che in Italia operano davvero per la tutela del bene comune. Lei ha detto di voler confrontarsi con le associazioni di categoria ma noi La invitiamo a confrontarsi anche con le piccole realtà come le nostre, che rappresentano davvero un’eccellenza nel nostro Paese ma che dalle istituzioni raramente vengono considerate. E La invitiamo a riflettere maggiormente sulle dichiarazioni da Lei rilasciate e ad avere un confronto diretto anche con noi.
Ringraziandola dell’attenzione che ci ha riservato, La salutiamo con le parole che Giuseppe Di Vittorio pronunciò al Parlamento nel 1921 e che facciamo nostre:
“Noi abbiamo un sogno, e per questo sogno noi siamo disposti a lottare, fino all’ultimo dei nostri giorni”.
Rete Salentina dei Coltivatori di Cambiamento Salento Km0
composta da:
Associazione Salento Km0, Galatina
Laboratorio Beth, Lecce
Associazione Diritti a Sud / Sfruttazero, Nardò
Terre Paduli Az. agricola, Nardò
Aps Verdesalis, Nardò
Soc Coop. Agricola Karadrà, Aradeo
Lagorosso Az. agricola, San Donato di Lecce
Melusina Az. agricola, San Donaci
Associazione Staiterraterra, Felline
Associazione Officine Cittadine, Collepasso
Apicoltura Saverio Alemanno, Copertino
Società Agricola Merico Maria Rosa, Miggiano
Associazione Casa Delle Agriculture Tullia e Gino, Castiglione d’Otranto
Società agricola cooperativa Casa delle agriculture, Castiglione d’Otranto
Agricola Nerò, Zollino
Madreverde – Az. Agricola Mauro Mauramati, Ugento
Terrarossa Cooperativa Sociale, Tricase
Agriturismo Lu Schiau, Serrano
Orti di Vita Az. Agricola, Calimera
S.S. Agr. Cantina Supersanum, Supersano
Gli Orti di Peppe Az. agricola, Tricase
Comunità Cooperativa di Zollino
Associazione MalaChianta, Squinzano
Ciaula Aps, Neviano
Salos Az. agricola, Otranto
Fontanelle Az. agricola, Otranto
Dinamica Salentina Az. agricola, Galatone
Sciacuddri Az. agricola, Cutrofiano
Azienda Agricola Le Fattizze, Nardò
Azienda agricola Cosimo Chiriasi, Nardò
Azienda agricola Corrado Losavio, Tuglie
Soc. agr. Semplice Siliqua, Vitigliano
Azienda agricola Gira Gisberto Emiliano, Nardò
Associazione Città Fertile, Lecce
Associazione Itaca – Luna Laboratorio Rurale, Galatone
Azienda agricola Ruralia di Mustich Loredana, Lequile
Mulino Maggio, Poggiardo
Azienda agricola La Sallentina, nardò
Guakamole autoproduzioni, Lecce
Gruppo di Acquisto Solidale Maglie
Arci Biblioteca di Sarajevo, Maglie