Nasce il primo Patto di filiera per una ristorazione etica e sostenibile

Ristoratori e contadini uniti per una filiera corta e pulita

È possibile valorizzare un territorio partendo dal cibo? Può il cibo diventare strumento di economia circolare e sostenibile? Secondo Salento Km0, associazione che da 10 anni opera per la promozione dell’agricoltura sostenibile e della biodiversità, non solo è possibile, ma è necessario e urgente.

Da questa riflessione nasce il progetto “Naturale, locale e solidale” che promuove un Patto di Filiera tra i piccoli produttori di Salento Km0 e il mondo della ristorazione più attenta e sensibile.

Due comparti che si uniscono in un’alleanza finalizzata alla creazione di un circuito etico, in cui i prodotti a km zero, “biodiversi” e sostenibili, possano entrare a far parte dell’offerta gastronomica di bar, pizzerie, ristoranti, ma anche di forni, focaccerie, gelaterie e, in generale, di tutte quelle realtà che si occupano di somministrazione.

Nasce così una nuova figura: quella del Ristorante etico e custode del territorio, grazie al supporto ad un’agricoltura naturale, che attraverso il proprio menù racconta stagionalmente una cultura alimentare millenaria, fatta di riti antichi, di terre aride che danno frutti meravigliosi, di colori e sapori unici. Grazie al Patto sarà possibile finalmente trovare e gustare le farine macinate a pietra di grani antichi del Salento, i legumi di Zollino e di Nardò, i formaggi di piccoli caseifici artigianali, frutta e ortaggi salvati dall’estinzione, l’olio salentino prodotto da aziende resistenti, marmellate nate da progetti di recupero di terre abbandonate.

Gli esercizi aderenti al Patto, si impegnano infatti ad offrire piatti stagionali ed etici con prodotti di piccoli agricoltori, caseifici, apicoltori, mulini aderenti al circuito Salento Km0, che bandiscono la chimica di sintesi e valorizzano la biodiversità, recuperando varietà agricole e razze animali in via di estinzione.

 

 

Il Patto di Filiera per la ristorazione sostenibile “Naturale, locale e solidale”, unico esperimento nel suo genere nel territorio salentino, intende unire il mondo agricolo e quello della ristorazione in un movimento di tutela e valorizzazione per una filiera corta e pulita.

«Vogliamo promuove una cucina che decide di essere partigiana ovvero di parteggiare per una terra migliore, libera dai veleni, rigenerativa. Troppo spesso troviamo all’interno dell’offerta gastronomica prodotti esteri, coltivati migliaia di chilometri lontano dal luogo di consumo, ad alto impatto ambientale e sociale. “Naturale, locale, solidale” vuole ricucire il percorso che va dal seme al cibo, partendo dalla materia prima per arrivare ad un alimento che diventa cibo anche per l’anima, linfa per il nostro territorio. Un cibo che racchiude un valore aggiunto, non meramente alimentare» spiega Francesca Casaluci, presidentessa di Salento Km0.

Le prime adesioni non si sono fatte attendere: tra queste c’è il risto-teatro Castello di Tutino; il forno Settecroste, il cocktail bar Roger65 e la Focacceria degli Orsini di Galatina; l’eco home restaurant Pangea e Panthálassa di Lecce, oltre all’osteria Dei Agre di Felline e agli agriturismi Lu Schiu di Serrano, Calamate di Gallipoli, Sante le Muse di Morciano di Leuca, Serine di Castrignano del Capo.

Il progetto sarà presentato ufficialmente il 9 luglio presso il Laboratorio Urbano “To kalò fai” di Zollino.

Il Patto di filiera è parte del progetto “Naturale, locale, solidale”, finanziato nell’ambito del bando “Puglia Capitale Sociale 2.0” per apportare un cambiamento nel sistema agricolo, alimentare e turistico promuovendo un nuovo modello di economia circolare di prossimità.

 

Per info: 328 6594611 - info@salentokm0.com

 

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