Legumi e sostenibilità: ecco perché mangiare i legumi è importante per la salute e l’ambiente
Legumi: alimenti ricchi di nutrienti amici della salute e dell'ambiente
Legumi e sostenibilità: binomio vincente. Non ne mangiamo quanti dovremmo, eppure i legumi hanno un impatto positivo sia sull’alimentazione che sulla salute del pianeta. Ottima fonte di proteine, i legumi uniscono un adeguato apporto proteico ad un ridotto impatto ambientale. Rispetto allo stesso quantitativo di proteine animali infatti, i costi economici e ambientali sono nettamente inferiori.
Anche cucinare con i legumi è un passo verso la sostenibilità: l’ammollo, la pentola a pressione e le ricette tradizionali o vegane sono alcuni dei suggerimenti da provare.
Ecco perché mangiare legumi è importante, per noi e per l’ambiente.
Le proprietà dei legumi
I legumi sono i semi commestibili delle piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose. Acquistati freschi o secchi, sono un importante aiuto per il benessere. I legumi sono ricchi di fibre e poveri di grassi e apportano molte vitamine, in particolare quelle del gruppo B. Con il loro basso indice glicemico e l’assenza di glutine, sono un prodotto sano e versatile. Le linee guida per una sana alimentazione consigliano 30 grammi di legumi secchi o 100 grammi freschi almeno 3-4 volte alla settimana, meglio se in abbinamento ai cereali, per creare un pasto completo a livello nutrizionale.
Legumi e sostenibilità
Rispetto alle proteine di origine animale, i legumi hanno un minor impatto ambientale mentre garantiscono una più alta densità di sostanze nutritive. A livello di emissioni di anidride carbonica, le differenze sono notevoli. La carbon footprint dei legumi, ovvero la misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate ad un prodotto, è di 0,18 KgCO2eq rispetto ai 13,78 KgCO2eq della carne di manzo. Grandi differenze anche riguardo al consumo di suolo e di acqua, che rendono i legumi uno tra gli alimenti più sostenibili.
I legumi sono poi azotofissatori: sono in grado di assorbire l’azoto dall’atmosfera e trasferirlo al suolo, così da ridurre l’uso dei fertilizzanti. L’azoto si accumula in corrispondenza delle radici e arricchisce il terreno di sostanze nutritive. È infatti pratica comune in agricoltura biologica l’uso dei legumi (come fave, piselli o lenticchie) nella rotazione delle colture, come fertilizzante naturale.
L’eco-sostenibilità poi, si lega alla tradizione. La tradizione gastronomica italiana è ricca di piatti a base di legumi e valorizza tutto il contesto rurale italiano. La riscoperta poi delle varietà di legumi antichi è un aiuto alla promozione del territorio locale, riscoprendo la biodiversità di alimenti forse troppo dimenticati.
I legumi in cucina
Legumi e sostenibilità anche in cucina. Ecco come avere un minor impatto ambientale quando cuciniamo i legumi.
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L'ammollo
I legumi secchi chiedono l’ammollo di almeno 12 ore prima della cottura. L’ammollo gonfia d’acqua i legumi, rendendoli più morbidi e velocizzando la cottura. L’ammollo elimina inoltre alcune sostanze anti-nutrienti come l’acido fitico, che riduce l’assorbimento dei minerali.
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Cottura nella pentola a pressione
Qualsiasi cottura richiede sempre un dispendio di energia. Alcuni strumenti però, come la pentola a pressione, aumentano il legame tra legumi e sostenibilità. Oltre a mantenere intatte proprietà nutrizionali, la cottura nella pentola a pressione permette infatti di dimezzare i tempi di cottura e il conseguente uso di energia.
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Le ricette: tradizione e futuro sostenibile
Portare in tavola la sostenibilità è facile. Le ricette con i legumi partono dalla tradizione italiana: Ciceri e tria, le Lenticchie di Altamura in zuppa, Il Cece nero di Muro Leccese in insalata o il Pisello nano cotto in pignatta.
Negli ultimi tempi, sono tante le ricette moderne che usano i legumi, soprattutto a tema vegan: hummus di ceci in primis, ma anche ragù di lenticchie e burger vegetali sono sempre più presenti sulle tavole dei più giovani.
Silvia Moroni - Parla Sostenibile