Insieme facciamo la rigenerazione: nasce la l’Associazione Nazionale Produttori per l’Agricoltura Organica e Rigenerativa
Il 6 febbraio 2025 allo Store di Patagonia a Milano è stata presentata l’Associazione Nazionale Produttori per l’Agricoltura Organica e Rigenerativa
«Ci impegniamo a rigenerare i suoli per tutelare la biodiversità e garantire cibo sano e sostenibile nel pieno rispetto della dignità di chi lo produce e di tutti gli esseri viventi». Con questo obiettivo è nata nel 2023 l'Associazione Nazionale Produttori per l’Agricoltura Organica e Rigenerativa (Produttori AOR)*, che ha l’ambizione di riunire non solo aziende ma anche associazioni e singole persone, per valorizzare il ruolo di cittadini e cittadine nel processo di rigenerazione.
Non era affatto scontato che, un giovedì sera milanese, più di cento persone si riunissero in centro per discutere di Agricoltura Organica e Rigenerativa. Eppure è successo il 6 febbraio 2025 allo store di Patagonia a Milano, durante un evento che ha offerto al pubblico un'immersione nelle potenzialità di un modello agricolo alternativo.
«La responsabilità aziendale è conoscere il proprio impatto e lavorare per essere parte della soluzione invece che del problema. L’agricoltura è un mondo che tiene insieme tessile, cibo ma anche cosmesi ed è uno dei rami più inquinanti e che crea problemi sociali profondi», così Stefano Bassi, store manager di Patagonia, azienda che ha creduto nel progetto Produttori AOR e che quotidianamente cerca di «scardinare i principi che hanno portato il settore a industrializzarsi, accompagnando molte aziende alla transizione da organico a rigenerativo o da convenzionale a rigenerativo».
«Aspiriamo a un mondo in cui gli uomini e le donne siano consapevoli e protagonisti della rigenerazione del suolo, degli ecosistemi, delle relazioni tra gli esseri viventi, dei saperi e della conoscenza». Con queste parole Mara De Lucia, presidentessa Associazione Nazionale Produttori per l’Agricoltura Organica e Rigenerativa (Produttori AOR) e Direttrice della Fattoria Triboli, ha introdotto il pubblico alla scoperta delle origini e degli obiettivi dell’organizzazione, mettendo in evidenza il supporto offerto dalla ong Deafal come facilitatore.
La missione di Produttori AOR non è certificare, bensì valorizzare e tutelare in maniera partecipata il lavoro delle aziende aderenti, affiancandole nel processo di eventuale transizione e trasformazione. In un settore, come quello agricolo, dove le certificazioni sono diventate un vacuo ma potente strumento di marketing, l'associazione lavora per aumentare la fertilità dei suoli e incrementare la biodiversità degli agroecosistemi, mettendo al centro la redditività aziendale.
Per farlo è stato sviluppato un protocollo per aiutare agricoltori e agricoltrici, allevatori e allevatrici a monitorare e migliorare progressivamente il proprio percorso verso la rigenerazione. Come ha spiegato Matteo Mancini, coordinatore tecnico di Deafal, «il protocollo si compone di un questionario, analisi fisico-chimiche del suolo e prove empiriche sul campo. Il questionario viene compilato con il supporto di un agronomo dell’associazione e analizza cinque aspetti fondamentali: il suolo, gli animali, la biodiversità, l’acqua e gli aspetti sociali ed economici dell’azienda agricola. L’esito di queste tre valutazioni consente all’azienda di identificare il proprio livello di applicazione delle pratiche rigenerative secondo tre fasce: la fascia verde, che identifica un livello molto elevato di rigenerazione delle pratiche agronomiche e consente di considerare l’azienda come membro dell’associazione; la fascia gialla, che indica un livello medio; e la fascia rossa, che corrisponde a un livello basso. A seconda della fascia di appartenenza, le aziende ricevono un supporto tecnico di intensità diversa da parte dell’associazione».
Durante la serata è intervenuta anche Arianna Marengo, dell’azienda agricola Pascoli di Amaltea, che ha portato la sua testimonianza diretta di vita e lavoro come agricoltrice rigenerativa, mentre la giornalista Silvia Lazzaris ha offerto una visione globale attraverso il suo documentario "Farming, redefined" che racconta le migliori pratiche rigenerative nel mondo. Dario Fornara, responsabile della ricerca per Davines ha parlato del ruolo che la cosmesi ha sui processi produttivi e di come la scelta di un modello agricolo-rigenerativo possa trasformare l’impatto da negativo a positivo. Infine, Andrea Magarini, direttore Area Food Policy - Direzione educazione del Comune di Milano, ha parlato delle connessioni tra agricoltura e contesti urbani, evidenziando il ruolo che le amministrazioni pubbliche possono assumere, tramite il sistema degli appalti pubblici, nella promozione di un futuro più sostenibile. A moderare e stimolare il dibattito Fabio Ciconte, giornalista e direttore dell’associazione Terra!.
La serata del 6 febbraio è nata con l’obiettivo di creare un dialogo tra rappresentanti di diversi gruppi di azione collettiva - consumatori, produttori, esperti tecnici, giornalisti, istituzioni e aziende - ed è stato un momento unico di confronto per esplorare come l’agricoltura rigenerativa possa offrire soluzioni concrete alle grandi sfide ambientali, sociali ed economiche del nostro tempo.