• Italiano
  • English

You are here

Cucuzza Genovese

 

L’agricoltura salentina è ricca di zucche e zucchine, diverse per forma, colore, utilizzo. Tra queste, una delle più famose e diffuse è la cosiddetta Cucuzza genovese. Questo ortaggio si consuma sia verde, ancora immaturo, che nella fase completa di maturazione, quando diventa grande e giallastro. In quest’ultimo caso, lo si può conservare per tutto l’inverno, assicurandosi così una scorta alimentare nella stagione fredda. Nel nord della Puglia, si usa anche essiccare questa cucurbitacea al sole dopo averla tagliata a fette.

La forma della Cucuzza genovese è allungata e ingrossata alle estremità e, a volte, assume forme bizzarre e ricurve. Questa varietà presenta alcune somiglianze con la zucchina “Trombetta d’Albenga”, anche se quest'ultima ha una forma molto più affusolata. Non si conosce con certezza l'origine dell’appellativo “genovese”, ma è ipotizzabile che sia stata introdotta molti secoli fa, quando i traffici tra Liguria e Puglia si intensificarono. Il suo utilizzo nel territorio salentino è attestato da alcuni documenti: Vincenzo Licci, la inserisce nelle piante coltivate nel leccese nel 1882 mentre il Gorgoni parla della “cucuzza genuisa” nel suo Vocabolario del 1891.

Tra le fonti, ne citiamo una antichissima: il Codice ebraico di Parma, risalente al 1072, proviente dall’accademia talmudica di Otranto e che contiene la più antica testimonianza della lingua salentina ad oggi nota, riporta tra le glosse la dicitura "cucuzza longa", che è esattamente il nome dialettale che ancora oggi si utilizza per identificare le Cucuzza genovese.

Di fruttificazione estivo-autunnale, raggiunge la lunghezza all’incirca di 20-25 cm: la sua polpa risulta di un verde molto chiaro, la consistenza è morbida e vellutata. La troviamo nella “cucuzzata” di Vitigliano che è un pane tradizionale che si prepara mischiando alla farina pezzi di cucuzza, cipolla, olive nere, peperoncino e origano. Con la “genovese” si prepara anche un ottimo sformato, con patate, pomodori, formaggio e aromi.

La cucuzza nu tira e nu tuzza, ma se la ccunzi bona, tira, tuzza e sona - La cucuzza è in sè insipida, ma se è ben condita, può essere molto saporita

 

Francesca Casaluci © All rights reserved Salento Km0 2017

 



Contatti

Privacy Policy
Cookie Policy

Seguici sui social

Contribuiamo alla conoscenza del patrimonio ambientale e culturale del territorio.

Salento km0 è un marchio registrato. I contenuti scritti e il materiale fotografico inseriti in questo sito sono originali e di proprietà esclusiva degli autori di Salento Km0, ne è pertanto proibito l'utilizzo, anche parziale, senza il loro consenso.

Associazione di Promozione Sociale Salento Km0 - Via Luce 54, 73013 Galatina (LE) Part. IVA 04443470754